Noli, il sentiero del Pellegrino
testo e
fotografie di Alfredo Izeta
Noli, piccola Repubblica Marinara a pochi chilometri da Finale
Ligure: abitata sin dal Medio Evo da pescatori, rimase sotto il
feudo aleramico sino a quando Bonifacio Del Vasto divise i suoi
possedimenti tra i tre figli. A Enrico II Del Carretto tocco' il
Marchesato di Savona, che si stendeva lungo la costa da Savona sino a Finale
Ligure e nell'entroterra arrivava a Millesimo.
Tuttavia gli abitanti di Noli non si dimostrarono d'accordo e,
stretto un patto con Genova (che garantiva la loro indipendenza),
cacciarono il Marchese e si costituirono in Repubblica indipendente
(XII secolo): in alto il minaccioso castello (dove la pietra aveva
sostituito il legno) e la cerchia di mura che arrivava sino al mare
assicuravano un'adeguata protezione contro le incursioni
barbaresche.
Sembra che a Noli abbia soggiornato per lungo tempo
Dante Alighieri e che il sommo poeta abbia tratto ispirazione per la
struttura del suo Purgatorio dal Monte Ursino, che sovrasta la
cittadina.
Sfidando il caldo torrido di questa strana estate, ho imboccato il
Sentiero del Pellegrino (o Via Dantesca) per arrivare sino alla
grotta dei Falsari: l'afa e la ripida salita mi hanno fatto fermare
alle rovine della Chiesa di Santa Margherita, un paio di chilometri
piu' in alto, dopo il panorama marino del promontorio.
Lungo il cammino ho incontrato:
- uno strano ceppo di legno secco intagliato con la rappresentazione
di due volti spaventosi ("creatura degli abissi)
- i pochi ruderi del lazzaretto: all'inizio del primo millennio,
come nel resto d'Italia la peste aveva toccato Noli e costretto la
comunita' a costruire un lazzaretto; il ricovero continuo' a essere
utilizzato sino al 1587, quando venne chiuso definitivamente e
sostituito da strutture ospedaliere piu' consone
- le rovine della chiesa di San Lazzaro (IX-X secolo?): sembra sia
stata costruita come struttura accessoria del lazzaretto, dal quale
dista alcune decine di metri; i ruderi sono completamente
dimenticati e presentano un interesse legato solo a una pagina di
storia della repubblica
- le rovine della chiesa di Santa Margherita: una corrente di
pensiero parla di due chiese unite l'una all'altra, la piu' antica
intitolata a Santa Giulia (XI secolo) e l'altra a Santa Margherita (XIII
secolo); la chiesa funzionava regolarmente sino alla II Guerra
Mondiale, quando - indicata come deposito di materiale bellico -
venne pesantemente bombardata dagli alleati; di buon interesse
l'esterno dell'abside (decorata con mattoni rossi e pietra nera di
Noli) che ricorda la piu' nota San Paragorio (in basso, a fianco
della via Aurelia).
Ascolta in sottofondo "Serenata a Zena"