Orco Feglino: Boragni
e l'Arma Strapatente
testo e fotografie di
Alfredo Izeta
Non andavo a Boragni da almeno dieci anni. Si tratta di un piccolo
borgo medievale che contiene un tratto caratteristico non
frequentissimo in Liguria: una strada coperta che attraversa tutto
l'abitato. In questa maniera, chiudendo l'accesso ai
malintenzionati, Boragni diventava una fortezza in miniatura e
i residenti potevano difendersi piu' efficacemente dalle scorrerie -
non infrequenti all'epoca - di banditi e pirati saraceni (questi
ultimi attaccavano con una certa frequenza i paesi costieri e
dell'immediato entroterra). Dalle fotografie si puo' facilmente
intuire lo sviluppo del percorso.
Poco piu' in alto si apre la Bastionata di Boragni, un vero e
proprio paradiso per gli arrampicatori che trasformano ogni roccia
sufficientemente alta in palestra di roccia (cfr. fotografie).
A sinistra inizia un sentiero che porta alla Val di Nava: dopo
qualche centinaio di metri di saliscendi si sale a destra in una
ripida ascesa all'ingresso nord dell'Arma Strapatente. Monumento
nazionale (da quanto ho appreso sul web), e' la grotta piu'
appariscente del finalese in quanto attraversa l'intera bastionata
per riaprirsi all'uscita sud, sul panorama della predetta Val di
Nava. E' priva di tracce relativa alla frequentazione dell'uomo:
tuttavia nel punto piu' alto dell'entrata nord e' collocato uno dei
rari dolmen (o forse altare sacrificale) del ponente ligure (non
visibile dal basso: nella galleria ho inserito tre miei scatti di
qualche anno fa). Va tuttavia segnalato che gli appassionati di
roccia (in buona parte stranieri) sono riusciti a invadere anche
questo spazio (cfr. fotografie), "chiodando" l'intera parete (alta
30-40 metri) nella quale si apre la grotta, un segno di incivilta'
che purtroppo viene permesso dalla varie autorita' preposte alla
cultura e alle bellezze panoramiche. In questa occasione ho
preferito non percorrere i 200 metri di lunghezza della caverna in
quanto non avevo una torcia elettrica.
Vi lascio ora alla galleria fotografica: le ultime tre sono mie
immagini di repertorio scattate nel 2015.
Alfredo Izeta - maggio 2022
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